Awen_il confine
Awen, potrebbe essere definito un fantasy old style, racconta la storia di questa ragazza, che reduce da un trauma di cui non ha memoria, non riesce a parlare.
Infatti quando era solo una bambina sparisce per molti giorni insieme alla madre nel bosco, per poi fare ritorno solo Lei.
Ma un giorno inizia a fare dei sogni che sembrano essere molto vividi grazie ai quali riacquista la voce ma anche una nuova consapevolezza di sé stessa e di ciò che vuole.
Il mondo che la circonda inizia a starle un po' stretto e così decide di scappare per cercare la madre.
Venendo al sodo scopre di essere una Custode dell'Awen e un altro bel po' di cose che perfino a me hanno lasciato confusa.
•Parola al lettore
Senza indugi non posso che dirvi che arrivare alla fine è stato davvero un viaggio faticoso.
Infatti il libro è ricco di troppe informazioni spesso date tutte insieme facendo confondere non solo la protagonista ma anche il lettore.
Altra nota dolente è stato constatare che parecchie parti potevano essere tagliate essendo prolisse e allungando di troppo il sugo.
La protagonista l ho trovata assolutamente noiosa, con reazioni eccessive in momenti inopportuni ed in altri invece assolutamente mummificate.
È stato inoltre pesante leggere la parte dove Lei prende conoscenza di sé e inizia a fregarsene della scuola (grande messaggio) ma soprattutto a sentirsi troppo anche da calcolare il ragazzo che prima le piaceva, che adesso la vuole ma lei è oltre.. e il migliore amico gay, assolutamente un cliché.
E ovviamente due fighi che nel nuovo mondo si contengono il suo cuore.
Mi è piaciuto molto invece la figura del "cattivo" anche se, la scena dove quest'ultimo la percepisce mentre lei è svenuta e sogna, mi ha riportato un po' a Mordor, forse l'autrice è stata un po' troppo influenzata da Tolkien?!
Per concludere, posso solamente aggiungere che non leggevo un libro del genere da quando avevo 13 anni.
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