Il cane di Falcone - Dario Levantino



Oggi ho difficoltà a parlare di questo libro, perché racchiude una storia che dovrebbe essere ricordata ogni giorno, no solamente nei giorni di commemorazione.

Soprattutto bisognerebbe ricordare tutta la storia.


Questo libro parla di Uccio, un cane nato e cresciuto per strada conoscendo solo la cattiveria dell'uomo, fin quando viene trovato o meglio salvato da uno sconosciuto che gli dimostrò che le mani di uomo non brandiscono sempre e solo un bastone, ma possono donare amore.


È proprio il magistrato Falcone a portarlo con sé, a trovargli un giaciglio nell'atrio del tribunale di Palermo, a donagli cibo, acqua e affetto.

Attraverso gli occhi di Uccio scopriremo l'uomo che si celava dietro, le sue paure, le sue incertezze, i suoi sacrifici, la sua lotta contro la mafia e i tradimenti.


Si perché quando si racconta la sua storia, si ricordano solo le cose belle e la sua morte, ma perché non viene mai ricordato che lo Stato stesso e i magistrati lo abbandonarono?! che i giornalisti che adesso tanto osannano la parola eroe, lo accusavano di essere un "attore" in cerca di fama?!


Ipocrisia, Ve lo dico io e ve lo racconta anche questo libro la verità, nessuna falsità, nessuna mezza verità dopotutto chi meglio di un cane, che delle bugie, delle maschere non se ne fa' nulla?!


Una storia che racconta di come avere paura non sia una debolezza, ma è il coraggio di non farsi dominare da essa la vera forza.


Ringrazio di cuore l'autore per avermi raccontato parti della storia che sui libri di scuola non si leggono e di Uccio, che vegliò sulla statua di Falcone fino alla fine dei suoi giorni.


•Parola al lettore..


Forse una cosa che sanno in pochi è che sono Siciliana.

Amo la mia terra, ogni pietra o mattone, ogni albero, ogni fiume.

Non mi vergogno quando ascolto la storia di Falcone e di tutti questi eroi che hanno lottano per combattere il male, perché il siciliani non sono i mafiosi.

I mafiosi sono ovunque, non sono solo in Sicilia, il male alberga ovunque ma si cela agli occhi.

La Sicilia non è ignoranza, omertà, droga, violenza.. la Sicilia è amore, cultura, amicizia e ospitalità.

Questo libro mi ha fatto piangere tanto perché ha raccontato come la mia amata terra è stato luogo di tale abominio ma coloro che l hanno commesso non sono Siciliani, non sono italiani o di altra nazionalità... I mafiosi sono il male, sono la cattiveria, l oppressione e tutte le cose più oscure che possano esistere nel cuore di un uomo.

Sono felice di avere scoperto i retroscena sulla lotta contro la mafia portata avanti da Falcone e da altri, scoprire come lo Stato, i magistrati e i giornali che tanto lo osannavano in un attimo per dicerie l hanno trasformato in un traditore.

Ha fatto male scoprirlo, ha fatto male sentire il dolore dell'abbandono,ha fatto male sentire rabbia per l'ingiustizia ma fa più male scoprire che la verità viene infiocchettata nelle scuole.

Spero di cuore che questo libro venga letto da tanti e che si sappia che Giovanni Falcone è morto mentre lottava per una libertà che questa società, questo Stato .. riteneva scomoda ottenere!



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