La prigioniera d'oro - Raven Kennedy




Ricordate la storia di Re Mida? Colui che era in grado di trasformare con un tocco ogni cosa in oro?

Questa storia parla di Auren, la sua "sella" preferita.

Che gelosamente custodisce richiusa in una gabbia formato castello.

Purtroppo in realtà questa sua situazione non la rende tanto speciale se non che diventa un vero e proprio giocattolino da mostrare agli alleati in visita o addirittura a venderla per una notte come merce di scambio.

Questo sarà uno dei tanti esempi di come tra Re Mida e Auren esista un rapporto malato e sicuramente non basato sull'amore ma sulla possessione.

Comunque la storia si mostra piatta fin quando con un inganno Re Mida conquista il Quinto Regno e vuole che Auren lo raggiunga nella sua nuova prigione d'oro.

Ma noi cari lettori sappiamo bene che i viaggi non vanno sempre come si è pianificato.

Ed è lì che tutto muta trasformando questo libro nella mia ossessione e lasciandomi con l incredibile voglia di leggere il seguito e con la grande paura di finire nel blocco del lettore dopo.


>>>Parola al lettore<<<

Ebbene, devo subito spiattellarvi che fino al capitolo 20 pensavo subito che questo libro fosse assolutamente banale, piatto.

Poi improvvisamente, un tuono a ciel sereno, tutto cambia durante questo "benedetto" viaggio che rende la storia pazzesca e creandomi una dipendenza, spingendomi a terminarlo alle quattro di notte passate.

Capitolo dopo capitolo la storia diventa sempre più intensa facendoci respirare un aria nuova di avventura, mistero, paura e amore.. vero amore.

Allontanandoci dalla rabbia che mi assaliva ogni volta che Auren e Re Mida, scambiavano la possessione di quest'ultimo per amore.

Con momenti di lacrime e di rabbia pura ed azione che hanno, finalmente, "rianimato" la protagonista e anche me.

Concludendo il libro con un unico pensiero: " finalmente i nodi vengono al pettine" ..

Mille domande che esigono, si spera, una rapida risposta.

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